ASSOCIAZIONE

LA STORIA

Da un gruppo di amici, appassionati di musica e frequentatori abituali del Teatro Comunale di Firenze, nacque nel Gennaio del 1978 l’idea di organizzare il primo concerto nella bella pieve romanica di S. Pietro in Bossolo a Tavarnelle Val di Pesa. Per organizzare l’evento ci si poté avvalere dell’amicizia di alcune “prime parti” dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Particolarmente importanti, in questo periodo pionieristico, furono infatti il sostegno e i consigli di Salvatore Villani, primo contrabbasso dell’Orchestra, nonché Direttore Artistico e promotore delle nostre prime stagioni. L’inizio fu più che lusinghiero: al primo concerto era presente il giovane maestro Riccardo Muti che, entusiasta della bellezza della Pieve e del calore del pubblico, ci incoraggiò a proseguire. Grazie al sostegno degli amici musicisti, e di alcune associazioni del paese, quali la Misericordia e il gruppo “Fratres”, fin dai primi anni fu possibile organizzare concerti di buon livello, nella consapevolezza che, in un clima generalmente tiepido – quando non del tutto indifferente – per ciò che riguardava gli eventi dedicati alla musica classica e da camera, solo la capacità di mettere insieme una programmazione “alta” dal punto di vista qualitativo, avrebbe dato alle nostre iniziative credito e conseguente appoggio presso le locali autorità amministrative e il pubblico degli amatori. L’attività di quei primi anni, anche quando improntata alla precarietà e più spesso legata alla disponibilità degli esecutori a esibirsi per puro spirito d’amicizia, fu tuttavia notevole sia per la quantità degli eventi (nel 1980 giungemmo ad allestire ben 12 concerti) che per la loro qualità; e qui il nostro ringraziamento va indubbiamente a musicisti quali Anita Garriot, Renzo Pelli, Carlo Chiarappa, Pierluigi Mencarelli, Margherita Gallini, Andrea Nannoni, Marcello Guerrini, che ci hanno sostenuto nel tempo col loro entusiasmo e con la loro passione per la musica. Sulla scia della collaborazione col Maggio Musicale Fiorentino, l’Associazione ebbe l’opportunità di instaurare un rapporto stabile con il maestro Zubin Mehta, appena divenuto Direttore Principale dell’orchestra fiorentina; egli intervenne a diverse delle manifestazioni organizzate a Tavarnelle, e regalò all’Associazione il momento sicuramente più memorabile di questo periodo, accettando di dirigere per noi un concerto con l’Orchestra del Maggio, che si tenne nella chiesa di S. Lucia al Borghetto il 5 Giugno 1981. Il programma scelto da Mehta comprendeva l’Idillio di Sigfrido di Wagner, la Sinfonia in Sol minore, KV 550 di Mozart e la Seconda Suite per Orchestra in SI minore, BWV 1067 di Bach, con Renzo Pelli flauto solista. Questo fervore di iniziative ci portò ad avvertire l’esigenza di una struttura stabile per l’Associazione, che garantisse continuità al lavoro intrapreso e una sistematicità alle manifestazioni, già allora numerose, ma sempre – per così dire – estemporanee. Così, nel Maggio del 1980, l’associazione si costituì legalmente. Fin dallo Statuto si posero in chiaro le linee di condotta alle quali abbiamo sempre tentato di attenerci: “… praticare, divulgare e incoraggiare l’ascolto della musica e l’esercizio dell’arte musicale in ogni sua espressione artisticamente valida … a tale fine provvedendo all’organizzazione di concerti ed audizioni, e promuovendo anche scuole musicali per la diffusione e l’apprendimento dell’arte musicale tra tutti gli appassionati … “. L’idea che guidava i fondatori, e che ci guida ancor oggi, è quella di incoraggiare e promuovere tutti i tipi di attività musicale nel Territorio, e incanalare le diverse iniziative in una programmazione organica, che faccia sentire partecipi dello stesso progetto gli esecutori, gli studenti e i fruitori.

Uno dei problemi più evidenti di quei primi anni di attività era la mancanza di una sede stabile, che consentisse una programmazione più ampia e varia, dato che la Pieve di S. Pietro in Bossolo poteva ospitare solo piccoli complessi. Si pensò quindi di integrare la programmazione, che rimaneva prevalentemente cameristica, con un appuntamento di grande prestigio, che richiamasse un pubblico più vasto. Si ideò quindi il Premio Toscanini, conferito a grandi direttori d’orchestra, in base a motivazioni di ordine artistico. Questo appuntamento ci permetteva di intervallare l’attività ordinaria con alcuni eventi di particolare risonanza, che davano lustro alla nostra Associazione e regalavano a noi e ai nostri sostenitori momenti di sapore celebrativo e grandi soddisfazioni. Le prime premiazioni furono logicamente dedicate ai due grandi artisti che ci avevano onorato del loro appoggio; cosi, il premio fu conferito nel 1982 a Riccardo Muti e nel 1983 a Zubin Mehta: entrambi lo ricevettero personalmente durante due sedute straordinarie del Consiglio Comunale.

Nel 1985, in occasione del conferimento del premio Toscanini a Carlo Maria Giulini, potemmo organizzare anche un concerto in onore del Maestro, eseguito dai Solisti Fiorentini diretti da Riccardo Moretti, con un programma comprendente l’Ouverture del Flauto Magico di Mozart, il Concerto per contrabbasso in La maggiore di Dragonetti (con Salvatore Villani in veste di solista) e la Sinfonia n° 104 in Re maggiore “London” di Haydn.

Infine, particolarmente caro è per noi il ricordo dell’ultimo Premio Toscanini, assegnato nel 1989 a Myung-Whun Chung. Nell’occasione il Maestro ci volle mostrare la sua amicizia dirigendo personalmente il concerto in suo onore, con i Solisti di Radio Montebeni, e un programma comprendente la Sinfonia in Mi minore n° 44 “Funebre” di Haydn e la Sinfonia in Do maggiore KV 551 “Jupiter” di Mozart. In queste occasioni abbiamo tra l’altro avviato, sempre secondo le linee direttrici del nostro Statuto, rapporti di collaborazione con alcune delle più importanti realtà musicali della nostra regione, quali la Scuola di Musica di Fiesole e Radio Montebeni (poi Radio Toscana Classica), alle quali ci legano rapporti di amicizia e comunione di intenti. Al Premio Toscanini è dedicata una sezione apposita del nostro sito.

A questi primi momenti “alti” del nostro percorso storico, seguì, intorno al 1985, una fase di rallentamento, dovuta soprattutto all’impossibilità di rinnovare la programmazione, a causa dello scarso appoggio delle realtà produttive locali. Fortunatamente, la situazione si sbloccò l’anno successivo, nel 1986, con il ritorno dei monaci vallombrosani alla Badia a Passignano; grazie alla loro immediata collaborazione e alla loro straordinaria ospitalità, si poté fin da subito progettare un Festival con cadenze regolari e sede stabile nel Cenacolo della Badia, che divenne un po’ il “marchio” distintivo del nostro operare come Associazione. Per anni l’emblema stesso degli Amici della Musica di Tavarnelle è stato infatti il bellissimo sito della Badia a Passignano e il suo Festival di Pentecoste, anche quando la nostra attività era ben più estesa. Lo spostamento delle nostre stagioni concertistiche a Passignano ci ha inoltre consentito per molti anni di muoverci su basi finanziarie più solide e fornito l’occasione di allargare la cerchia dei nostri sostenitori. Proprio a questo periodo risale infatti l’incontro con Harald Schoneweg, secondo violino del Quartetto Cherubini e grande appassionato di musica e della Toscana, qualità che lo hanno inevitabilmente avvicinato alla nostra Associazione, fino a divenirne Direttore Artistico. Il rapporto di amicizia con lui e con la moglie Verena, oltre che con gli altri membri del Quartetto Cherubini, è stato per noi il supporto sul quale abbiamo potuto gettare le basi di una nuova e più vasta attività. Contagiati dall’entusiasmo di Schoneweg, un gran numero di musicisti celebri si sono avvicendati sul podio che sta ai piedi del Cenacolo del Ghirlandaio. È così iniziata la tradizione del Festival di Pentecoste: tre serate estive dedicate ogni anno ai capolavori della musica da camera, soprattutto classica e romantica, ma con frequenti sconfinamenti nelle opere dei maggiori compositori del XX secolo. L’intento era quello di alternare eventi di maggior richiamo con una programmazione più “difficile”, che ha però ugualmente ottenuto, con nostra grande soddisfazione, approvazione e successo di pubblico. Così, già al primo anno potemmo presentare, nell’esecuzione dei membri del Quartetto Cherubini, una serie di capolavori, partendo da pagine quartettistiche di Mozart, Schubert e Wolf, per approdare al celebre Quintetto in DO di Schubert e al Sestetto op.18 di Brahms. Particolarmente significativa per tutti noi fu l’esecuzione del Quintetto in Sol magg. op. 77 di Dvorak nel quale l’esibizione congiunta del Quartetto Cherubini e di Salvatore Villani divenne una sorta di celebrazione di coloro che più erano vicini alla nostra Associazione e un tacito passaggio di testimone tra i due direttori artistici. Dopo questo esordio “in famiglia”, nel 1988 iniziò la serie degli ospiti illustri, con la partecipazione del celebre clarinettista Hans Deinzler e della pianista Ulrike Goldbeck. Furono eseguiti Trio e Quintetto con clarinetto di Brahms, oltre a Trii con Pianoforte di Mendelssohn, di Beethoven e di Ravel, e a musiche di Schumann e Debussy. Nel Festival del 1989, insieme ai Linos-Ensemble protagonista fu la musica del ‘900, col Quintetto op. 39 di Prokofiev e col Phantasy-Quartet di Britten; l’ultima serata della manifestazione azzardava l’accostamento del celebre Ottetto di Schubert allo Zodiaco di Stockhausen, che prevede il medesimo organico strumentale. Nel 1990 si ebbe la partecipazione di due grandi esecutrici come Irena Grafenauer e Maria Graf, che si esibirono in una serata dedicata alle composizioni per flauto e arpa soprattutto di compositori del ‘900 francese. Con loro, Wolfgang Meyer e il Quartetto Cherubini, per l’esecuzione di opere quali il Quintetto con clarinetto di Mozart, la Sonata per flauto, viola e arpa di Debussy, il Settimino di Ravel, il Quartetto “La Morte e la Fanciulla” di Schubert. Nel 1991 fu la volta della Camerata Bern, uno dei complessi strumentali più celebri d’Europa, che si esibì col suo direttore, Thomas Furi, in un programma di grande richiamo, che spaziava dalle Quattro Stagioni di Vivaldi, al Quinto Concerto Brandeburghese di J.S. Bach, fino ad alcune Serenate e Divertimenti di Mozart e a due Sinfonie per archi di Mendelssohn, ma includeva anche uno degli splendidi Quartetti di Sostakovic, nella versione per orchestra d’archi. Nel 1992, accanto ai classici Mozart, Schubert e Schumann, introducemmo programmi più audaci, quale l’esecuzione dei Contrasti di Bela Bart6k e del Quatuor pour la fin du temps di Messiaen, scomparso proprio quell’anno; tra gli esecutori, François Benda, Christian lvaldi e Franco Petracchi. Inoltre, novità per il Festival, ci fu una vera e propria Liederabend, col baritono Dietrich Henschel e il pianista Fritz Schwinghammer, nel tentativo di promuovere l’interesse per questa forma musicale, così popolare oltralpe e così poco conosciuta da noi. Nel 1993, a coronare una promessa fatta da lungo tempo, ecco le tre serate dedicate dal Quartetto Cherubini a un percorso attraverso i Quartetti di Beethoven, dall’op. 18/4, attraverso i Rasumovsky op. 59/1 e 2, fino a Le Arpe op. 74 e il Serioso op. 95, per poi approdare ai monumentali capolavori dell’op. 131 e 132. Degli anni successivi piace ricordare, nel 1994, il recital del chitarrista Alvaro Pierri, i Quintetti per archi di Brahms e Dvorak, il Souvenir de Florence di Cajkovskij e l’Ottetto di Mendelssohn e gli splendidi concerti del trio Fontenay e del Quartetto Vogler del 1995, con i Quartetti di Ravel e Janacek affiancati a opere celeberrime, quali il Trio Arciduca di Beethoven e quello op. 100 di Schubert. Nel 1996, a celebrare il decennale del Festival convennero il Quartetto Cherubini, Irena Grafenauer e Maria Graf. Per l’occasione, preparammo una pubblicazione che illustrava l’attività svolta e, allo stesso tempo, celebrava i più importanti siti di interesse storico e i monumenti del territorio di Tavarnelle, da sempre la degna cornice dei nostri concerti. Nello stesso periodo, fu portato a compimento, per merito di Don Franco del Grosso, anche il restauro dell’organo della pieve di S. Pietro in Bossolo, costruito nel XIX secolo dalla famiglia Paoli di Campi, per il quale avevamo organizzato concerti e promosso raccolte di fondi. Il decennale del Festival veniva così a coronare un periodo di continua crescita dell’Associazione, nel quale, grazie alla grande risposta di pubblico e al sostegno del Comune e delle attività produttive locali, si era raggiunta una solidità economica e di struttura che aveva consentito di allargare la nostra attività e avviare collaborazioni con la Scuola Media, con la Scuola di Musica, e con i giovani musicisti della zona.

Fin dal 1989 avevamo promosso un nuovo ciclo di concerti estivi nel Chiostro della Badia a Passignano, denominati appunto “I Concerti di Badia”, che ci consentirono l’allestimento di spettacoli con organici anche di un certo rilievo. Per il concerto inaugurale si ebbe l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff, a cura dei complessi della Scuola di Musica di Fiesole, diretti da Roberto Gabbiani (allora direttore del Coro del Teatro della Scala di Milano), spettacolo che riscosse un successo di pubblico forse ancora ineguagliato. Da allora, i “Concerti di Badia” hanno conosciuto a loro volta una continua crescita. Il punto culminante è stato raggiunto senza dubbio con l’esecuzione della Petite Messe Solennelle di Rossini, sempre sotto la direzione del Maestro Gabbiani, e con l’inizio della feconda collaborazione con l’ORT-Orchestra della Toscana, che ha portato sul nostro palcoscenico direttori come Dorian Wilson, Donato Renzetti e Alessandro Pinzanti, per l’esecuzione di brani quali la Quinta Sinfonia di Schubert e la Quarta Sinfonia “Italiana” di Mendelssohn, o la Sinfonia Concertante KV 364 e il Concerto per flauto KV 313 di Mozart con Andrea Tacchi, Danilo Rossi e Fabio Fabbrizzi come solisti. Nel segno dell’ormai consolidato rapporto di amicizia con gli strumentisti sia dell’Orchestra della Toscana che di quella del Maggio Musicale Fiorentino (che riunirono le forze per l’esecuzione, tenutasi nel Luglio 1993 nel Chiostro della Badia, della Serenata per strumenti a fiato op. 44 di Dvorak e della Petite Symphonie di Gounod, con la direzione di Mario Bruno) potemmo poi riprendere la tradizione di esecuzioni di musica da camera nella pieve di S. Piero in Bossolo, con l’intento di offrire un festival primaverile, dedicato in special modo al pubblico locale, e di allargare la base dei nostri sostenitori. Dopo i primi anni, nei quali si avvicendarono esecutori celebri, quali Bruno Canino, Marzio Conti, Michel Debost, Jean Fourmeau e Eduard Melkus, finalmente anche i Concerti della Pieve trovarono un loro pubblico stabile. Accanto all’integrale delle Sonate per flauto e basso continuo e dell’Offerta Musicale di Bach o allo Stabat Mater di Pergolesi, abbiamo potuto proporre esecuzioni di opere di autori quali Hindemith, Varése e Berio, o avvicinare il pubblico ai grandi Lieder di Schubert, Schumann e Brahms, sempre nel segno della qualità delle esecuzioni e dell’interesse didattico dei programmi. In quegli anni abbiamo avviato anche una rassegna di musica sacra che ha spaziato dal Canto Gregoriano ai capolavori della musica medievale e rinascimentale. Per questa attività la nostra gratitudine va soprattutto a esecutori quali Mario Bruno, Marco Ortolani, Paolo Faggi, Fabio Fabbrizzi, Andrea Tacchi, Ursula Koenig, Paolo Nardi, Marco Severi, Alberto Simonelli, Folco Vichi, Federico Bardazzi, Michele Marasco, Ladislao Petru Horvath e a tutti gli altri che ci hanno sempre seguito con affetto. Alcuni concerti di questa stagione sono stati inoltre dedicati alle scuole e ai giovani esecutori della zona, che hanno avuto l’occasione di mostrare al pubblico il loro talento, incoraggiati dall’onore di essere posti in cartellone accanto a nomi davvero celebri. Non sembrando sufficiente tanta attività, si cominciò anche a soddisfare la richiesta di una stagione estiva e autunnale, con concerti a San Donato in Poggio e al Castello di Santa Maria Novella. Con l’avvicinarsi del fatidico anno 2000, la nostra Associazione raggiunse l’apice qualitativo e quantitativo della sua attività, tanto che si dovette allargare il Consiglio Direttivo; quegli anni sono nella nostra memoria i più ricchi di attività e soddisfazioni. Al Festival di Pentecoste, che contava sempre su una straordinaria partecipazione di pubblico, hanno partecipato complessi quali il Quartetto Fonè, il Quartetto Mirò, il Trio Arcadia, il Quartetto Kreisler di Vienna, il Quartetto Casals e solisti quali Pietro de Maria, Sadao Harada, Pier Narciso Masi, Corrado Giuffredi, mentre ai concerti di Badia hanno partecipato tra gli altri Gabriele Ferro, Luca Pfaff, Michele Campanella, Paolo Restani. Intanto, mentre si stringeva il rapporto con l’ORT, che è divenuta negli anni ospite fissa a Badia, si iniziavano nuove collaborazioni, in primis con gli organizzatori del Premio Gui, uno dei più importanti concorsi giovanili internazionali di musica da camera. Sempre con l’occhio rivolto alla promozione dei giovani, abbiamo cominciato in quegli anni anche una proficua collaborazione con l’Associazione tedesca Jugendmusiziert, con vari concerti di vincitori del concorso nazionale giovanile tedesco. Nel 1999 partì il più ambizioso progetto, per il quale ci potemmo addirittura avvalere dell’aiuto della Nippon Music Foundation, e degli Amici della Musica e degli Amici del Quartetto di Firenze: grazie all’incontro con Sadao Harada, celebre violoncellista e fondatore del Quartetto di Tokyo e alla collaborazione di Harald Schoneweg, demmo inizio al Progetto Beethoven. Si trattava di ospitare negli ambienti della Badia di Passignano quartetti d’archi di varia nazionalità, giovani, ma già affermati, per lo più vincitori di concorsi internazionali. Il tema dei corsi erano i quartetti di Beethoven. I complessi venivano selezionati da un’apposita commissione e ammessi su invito. Al termine dei corsi, allievi e docenti offrivano al pubblico dei concerti negli ambienti della Badia e della Pieve di San Donato. Nel Settembre 1999 parteciparono il Quartetto Aviv, il Quartetto di Roma, il Quartetto Ullmann e il Quartetto F.A.E., che al termine del corso eseguirono, oltre a musiche di Sostakovic, Uhlmann, Brahms, Webern, i quartetti di mezzo di Beethoven, cioè i 3 Quartetti dell’op. 59 e l’op. 74. Nel 2000 fu la volta della monumentale serie degli ultimi quartetti di Beethoven, eseguiti, insieme a brani di Bach, Haydn, Mozart e Schubert, dal Peking String Quartet, dal Quartetto Casals, dal Quartetto Bernini, dal Quatuor Psophos e dal Quartetto FAE. A coronamento di questo straordinario periodo, pubblicammo anche un CD che univa nell’esecuzione del Souvenir de Florence di Cajkovskij le persone che maggiormente ci avevano appoggiato in questa impresa: il Quartetto Foné, Sadao Harada e Harald Schoneweg. Dall’iniziale stagione, la nostra programmazione si era estesa notevolmente fino a comprendere, oltre al Festival di Pentecoste, una stagione primaverile che coinvolgeva le realtà locali e una stagione estiva sinfonica, in collaborazione con i musicisti del Maggio Musicale Fiorentino, e dell’Orchestra della Toscana, la Scuola di Musica di Fiesole e il Conservatorio Cherubini. In più, si dette il via a una serie regolare di Corsi di perfezionamento, che videro la partecipazione di grandi solisti e di complessi internazionali che alimentavano la nostra tradizione di esecuzione di musica da camera di altissimo livello, con il nuovo Festival di Autunno. Si giunse ad organizzare fino a venti concerti in un anno e si prevedeva di pubblicare con un CD, ogni anno, la testimonianza del lavoro effettuato.

Proprio nel periodo più bello e intenso della nostra attività, venne improvvisamente a mancare Don Biagio Della Vecchia, abate della Badia di Passignano e, fin dal primo incontro, entusiasta sostenitore dell’apertura della Badia alla gente e alle iniziative del territorio e della collaborazione con la nostra Associazione. Egli stesso aveva contribuito alla realizzazione della piccola pubblicazione realizzata in occasione del decennale, col capitolo riguardante la storia della Badia. Purtroppo, con la sua scomparsa, anche se i suoi immediati successori si sforzarono di proseguire sulla via che Don Biagio aveva tracciato, il rapporto con i monaci Vallombrosani per un lungo periodo non fu più lo stesso. Dal 2001 poi, con l’inizio dei lavori di restauro alla Badia, e la conseguente maggiore difficoltà nel reperire luoghi adatti alle nostre manifestazioni, cominciò un difficile periodo di peregrinazioni, nel tentativo di trovare una sede stabile che potesse, almeno nel breve periodo, rimpiazzare adeguatamente la Badia. L’Associazione decise di sopperire alla mancanza del luogo scenico centrale della sua attività con una programmazione di altissima qualità; nonostante le difficoltà, si riuscì a pubblicare un secondo CD, che comprendeva musiche di Rota, Sostakovic, Britten Piazzolla, incise dal violista Fabrizio Merlini e dal pianista Tiziano Mealli nella Pieve di San Piero in Bosso. Un problema di difficile soluzione era la mancanza di un luogo idoneo all’interno del territorio comunale di Tavarnelle. Nei primi anni, trovammo ospitalità presso l’Auditorium della Banca del Chianti Fiorentino di San Casciano, poi al Teatro Regina Margherita di Marcialla. Vista la difficoltà di mantenere un livello di pubblico in linea con la qualità dei concerti e con la tradizione, cercammo di trovare un accordo coi Monaci per tornare, almeno simbolicamente, alla Badia e organizzammo due concerti nella piccola chiesetta di San Biagio; i concerti furono memorabili, grazie alla partecipazione di Pavel Vernikov, Tiziano Mealli e Alberto Miodini, e la partecipazione del pubblico fu limitata solo dalla scarsa capienza della chiesa. L’apertura dei monaci e della Badia a Passignano ai nostri eventi non ebbe purtroppo seguito e, grazie all’interessamento e all’intervento del Comune, nel 2004 tornammo a organizzare i nostri eventi nella sede originale di San Pietro in Bossolo. E così, all’approssimarsi dei trent’anni di attività, ci trovammo, per così dire, a ripartire da capo. Comunque, ci facciamo vanto di non essere nemmeno allora venuti meno al livello qualitativo delle nostre proposte. In quegli anni, i nostri concerti hanno ospitato complessi quali il Quartetto Tartini, il Nuovo Quartetto Italiano, il Trio di Parma, e solisti come Giovanni Riccucci, Riccardo Crucilla, Ivan Rabaglia, Paolo Chiavacci; inoltre, abbiamo organizzato ogni anno un concerto dedicato ai vincitori del Premio Gui; tra questi ricordiamo il Duo Tchemazov-Nuzova, il Duo Martigné-Steinbach, il Trio con Brio, il Quartetto Navarra, il duo Arp- Frantz. Nel frattempo, grazie all’ospitalità dei signori Zanzotto, potemmo proseguire con le stagioni sinfoniche estive al Castello di Santa Maria Novella, in collaborazione con l’ORT, con i Musici Mundi, con l’Orchestra del Conservatorio Cherubini. Sul podio si sono avvicendati direttori come Ottavio Dantone, Marzio Conti, Daniele Giorgi, Michele Carulli, Alpaslan Ertungealp, e solisti come Andrea Tacchi, Carlo Failli, Claudio Quintavalla, Paolo Chiavacci e Lazlo Petru Horvath. Nonostante le difficoltà, pubblicammo un secondo libro per i trent’anni di attività, per testimoniare la nostra volontà di celebrare adeguatamente una storia veramente straordinaria e fuori dal comune, soprattutto se si pensa alla longevità di una Associazione di piccole dimensioni come la nostra, e col fine di ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo “piccolo miracolo toscano”. Dal 2009 al 2013, data la perdurante indisponibilità della Badia a Passignano, abbiamo continuato a tenere il Festival di Pentecoste alla Pieve di San Pietro in Bossolo. Nel frattempo, Tiziano Mealli è succeduto a Harald Schoneweg nel ruolo di Direttore Artistico del Festival di Pentecoste e dei Concerti di Badia.
In quegli anni abbiamo avuto ospiti illustri quali Andrea Lucchesini, Maureen Jones, il duo Gion-Haruka, il Quartetto Navarra, il Quartetto Foné, il Quartetto Fauves e abbiamo continuato la collaborazione con l’ORT – Orchestra della Toscana, ma per forza di cose abbiamo dovuto ridurre l’attività concertistica alle due rassegne estive.
Nel 2012 comunque, per impulso dell’allora Assessore alle politiche educative e culturali Marina Baretta, abbiamo fondato l’Accademia Malaspina nell’appena restaurato Palazzo Malaspina di San Donato in Poggio.

Finalmente nel 2014 la Comunità Vallombrosana ha riaperto le porte dell’Abbazia, e noi abbiamo potuto ricominciare a pianificare un ritorno ai fasti passati, dapprima nella chiesetta di san Biagio, dove si sono esibiti Esther e Lea Birringer, Andrea Nannoni, Giovanna Prestia, Bruno Canino, Antonio Ballista, David Bellugi e Ivano Battiston e poi, dal 2016, nella restaurata sala del Cenacolo. A questo punto, mentre la rinnovata disponibilità della sede naturale del nostro Festival ci permetteva una programmazione più ambiziosa, il nostro storico presidente e fondatore, Giuseppe Garro, che per oltre quarant’anni era stato la spina dorsale dell’Associazione, era costretto a lasciare la sua carica, pur rimanendo vicino alla sua creatura in qualità di Presidente Emerito. Ecco che si poneva il problema della successione, e in un momento particolarmente delicato. Non possiamo che ringraziare i nuovi consiglieri che hanno preso su di sé il compito di portare avanti la tradizione del Festival di Pentecoste proprio in un momento così difficile, a cominciare da Sebastiano Renna, che si è assunto il delicato incarico di Presidente. E ancora non sapevamo cosa avremmo dovuto affrontare! I primi anni della nuova programmazione compresero il Quartetto di Torino con Christophe Giovaninetti, Antonello Farulli e Andrea Nannoni, il Quartetto Lyskamm, Bruno Canino, Pier Narciso Masi, Jin Ju, il Quartetto Adorno, il Quartetto di Fiesole, il Trio di Parma, il Quartetto di Venezia, Alessandro Carbonare, Francesca Dego, Laura Polverelli, Matteo Fossi. Nel 2020 la terribile pandemia del Covid-19 mise in ginocchio tutte le attività del pubblico spettacolo. Nonostante le rilevanti difficoltà logistiche (mascherine, misurazione delle temperature, distanziamento, organizzazione dei concerti solo all’aperto) siamo orgogliosi di essere riusciti a mantenere in vita almeno il Festival di Pentecoste (anche se spostato a luglio e nel Chiostro). I concerti furono a ingresso libero su prenotazione, come testimonianza e auspicio di rinascita, e il successo fu superiore ad ogni aspettativa, dimostrando quanto bisogno ci fosse di ritrovarsi. Per noi stessi, che solo ad aprile ci eravamo salutati in teleconferenza, confinati ognuno a casa sua, l’allestimento dei quattro concerti ebbe il sapore dell’impresa. Dobbiamo per questo ringraziare ancora una volta soprattutto l’ORT-Orchestra della Toscana, ma anche il Conservatorio Cherubini e Francesca Dego e Daniele Rustioni che ci fecero dono di un concerto particolarmente emozionante, accettando di suonare in duo nel Chiostro e sfidando anche un rovescio estivo che ci sorprese un paio d’ore prima del concerto. Anche la stagione seguente fu organizzata in condizioni assai precarie, nonostante la presenza di esecutori quali Simone Bernardini, Danilo Rossi, il Quartetto di Venezia e i Solisti dell’Ort.
Dopo queste dure prove, da una parte provavamo orgoglio per essere riusciti a non interrompere la serie dei nostri concerti, e per l’innegabile successo della nostra iniziativa, che ci aveva permesso di farci conoscere anche ad un pubblico nuovo, ma dall’altra ci trovavamo ancora una volta di fronte ad una sorta di anno zero e non possiamo negare di aver avuto momenti di scoramento.
In questo frangente, decisivo è stato l’intervento e il sostegno dell’Amministrazione Comunale dell’appena costituito Comune di Barberino-Tavarnelle, con cui abbiamo stilato un accordo di co-progettazione triennale che ci ha dato le basi su cui ricostruire e rafforzare tutto il quadro della nostra attività.
La nuova programmazione, che può essere consultata nella sezione Archivio, ha avuto come obiettivo di riportare i Festival di Pentecoste e di Badia al livello delle più memorabili stagioni del passato e di riaprire con forza il capitolo dell’Accademia Malaspina e dei Concerti dell’Accademia.
Inoltre, abbiamo ideato due nuovi appuntamenti, con la speranza di fondare una tradizione: il Concerto per il Nuovo Anno e il Concerto per la Festa della Toscana, in modo che la nostra attività arrivi a coprire l’arco dell’intero anno.
Inoltre, abbiamo avviato progetti di collaborazione con le altre realtà musicali del territorio, nella convinzione che solo un’adeguata crescita dell’educazione alla musica nell’ambito della comunità possa alla lunga consentire la sopravvivenza di una realtà come la nostra.
Anche l’adozione di un nuovo stemma e la progettazione di questo sito testimoniano dell’intenzione di rilanciare e proseguire l’attività.
Non ci potrebbe essere modo migliore per chiudere questo racconto che rievocare la serata del 24 Settembre 2023, quando il nuovo Comune di Barberino-Tavarnelle, costituito nel 2019,  ha deciso di conferire il suo primo Sigillum Comunis a Zubin Mehta, nel quarantennale dell’assegnazione al Maestro del Premio Toscanini,  in riconoscimento dell’amicizia e dell’appoggio che, a partire dal lontano concerto del 1981, ha sempre mostrato per la nostra Associazione, della quale è tuttora Presidente del Comitato d’Onore, e più in generale per tutto il nostro Territorio.
Le immagini di questa cerimonia ci sembrano simboleggiare perfettamente la chiusura del cerchio di una vicenda che è stata definita “un miracolo toscano” e insieme la speranza che quanto seminato continui in futuro a dare frutti sempre più copiosi. Per finire, vogliamo ringraziare tutti coloro che nel tempo hanno dato il loro contributo gratuito e appassionato, nella speranza che il loro esempio serva da riferimento per coloro che hanno raccolto il testimone di questa staffetta ideale.  

IL LOGO

Il simbolo che abbiamo scelto come logo della nostra Associazione prende ispirazione da uno storico stemma del Comune di Barberino, affrescato nel 1466 dai collaboratori di Benozzo Gozzoli su uno dei lati del Tabernacolo dei Condannati, che attualmente si trova nel Palazzo Comunale di Certaldo.

Abbiamo mantenuto la tricromia originale – il Marzocco azzurro su fondo giallo, limitandoci a mutare il giglio tenuto dal leone nell’originale in un simbolo musicale, la chiave di violino, mantenendone però il colore rosso.

Un simbolo musicale quindi, ma che mantiene saldi i legami con il Territorio, la sua storia e la sua arte.

Questa idea dei legami, dei fili che si dispiegano e tengono insieme le varie parti della nostra attività ci è parsa ben adatta a tratteggiare le caratteristiche della nostra associazione, ed è simboleggiata nei nostri opuscoli e manifesti dall’avvicendarsi o combinarsi dei tre colori, e nel nostro sito accompagna il visitatore lungo i vari percorsi.

Così, il giallo distingue le parti che più direttamente illustrano la programmazione musicale; il rosso designa i percorsi di informazione pratica e l’azzurro indica le parti di informazione generale e storica tanto sull’associazione che sul territorio.

ORGANIGRAMMA

CONSIGLIO DIRETTIVO

  • Giuseppe Garro , Presidente onorario
  • Sebastiano Renna, Presidente
  • Michele Lai, Vicepresidente
  • Maria Rosaria Benvenuti, Consigliere
  • Paolo Fantin, Consigliere
  • Eugenia Liaci, Consigliere
  • Lucia Maggi, Consigliere
  • Nicola Mazzanti, Consigliere
  • Cristiano Onerati, Consigliere
  • Franco Pisciotta, Consigliere
  • Giovanni Riccucci, Consigliere
  • Heather Mackay Roberts, Consigliere 

COMITATO D'ONORE

  • Zubin Mehta, Direttore onorario a vita del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
  • Luciano Alberti, Musicologo
  • Elisabetta Bertol, Docente Universitaria
  • Anna Maria Cancellieri Peluso, Prefetto della Repubblica
  • Baldassarre Gulotta, Provveditore agli studi
  • Andrea Lucchesini, Concertista
  • Alain Meunier, Concertista
  • Marco Parri, Direttore Generale dell’ORT – Orchestra della Toscana
  • Paolo Zampini, Concertista

DIRETTORE ARTISTICO

Tiziano Mealli

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