Cent’anni dalla nascita di Bruno Maderna (Venezia 1920 – Darmstadt 1973).
Allievo di Gian Francesco Malipiero per la composizione e di Herman Scherchen per la direzione d’orchestra, Maderna svolse intensa opera di divulgazione della musica d’avanguardia, tenendo a battesimo, in qualità di concertatore, molte novità italiane e straniere. All’attività direttoriale ha sempre alternato quella di compositore, ed è stato tra i primi in Italia ad aderire al metodo di composizione dodecafonica e seriale nelle sue forme più avanzate.
Vogliamo ricordare questo anniversario attraverso le parole che Luigi Nono scrisse nel 1973, in occasione della prematura scomparsa dell’amico, sulle pagine delle Cronache Musicali, notiziario Ricordi.
Bruno Maderna è grandissima generosità umana. Lo manifesta la sicura determinazione, sempre allegra anche nelle varie difficoltà subíte, ultima il drammatico male, del suo far musica, del suo esser musica, del suo partecipare musica a tutti. E con la musica la sua intelligenza viva continuamente dinamica e sempre di apertura prospettica là dove musica nuovi mezzi tecnico-espressivi nuovi metodi di composizione si compenetrano risolti qualora l’uomo vive soggetto nel nostro tempo, sempre teso all’uomo. Come Bruno viveva e continua a vivere.
Questa sua natura lo ha portato a suscitare a provocare a determinare grande sviluppo nella musica di oggi, con il suo insegnamento sempre propulsivo e maieutico per tutti i giovani che lo hanno incontrato, con il suo far studiare musica con la più disponibile capacità di scoprirla insieme sempre nuova, con la sua vera rara arte di esecutore indimenticabile, per cui Bruno Maderna continua a essere ammirato e amato da orchestre da solisti da compositori e da migliaia e migliaia di persone, le quali attraverso lui sono state in diretta comunicazione con la viva realtà della musica, lucida nei suoi significati, nella sua struttura, nella sua funzione.
A Londra, in quello che doveva essere il suo ultimo concerto con la London Symphony Orchestra, una settimana prima della sua morte, da una prova all’altra fino all’esecuzione vibrante bellissima del 1° Concerto per pianoforte e orchestra di Bartók e del Concerto per pianoforte e orchestra di Schönberg, Bruno ha imposto a sé stesso e all’ammirazione di tutti i presenti, ancora una volta con lucida serenità la sua ragione di esistere, contro il suo male. E Bartók e Schönberg erano fermamente idealmente umanamente con lui.
Ora Bruno Maderna dorme sereno insieme ai suoi amati Andrea Giovanni Gabrieli, a Claudio Monteverdi, e G.F. Malipiero. (Luigi Nono)